A tre anni dal sisma del Centro Italia, lo Stato ha speso 2,4 miliardi di euro, 1,1 dei quali messi a disposizione dal Fondo di Solidarietà dell’Unione Europea. Il primo rendiconto della spesa sostenuta per l’emergenza e la primissima fase della ricostruzione pubblica è stato presentato in Parlamento dal capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli.
413 milioni per allestire le Sae
Al 31 ottobre scorso sono stati spesi per l’emergenza 1 miliardo 982 milioni di euro. Di questi, 746 milioni di euro riguardano l’assistenza ed il soccorso alla popolazione ( comprendono i costi di allestimento delle aree di accoglienza, la spesa per il personale, i volontari e le schede Aedes). La spesa per la sistemazione alloggiativa degli sfollati è stata pari, fin qui, a 654 milioni di euro. La realizzazione delle Sae è costata 220 milioni, le relative opere di urbanizzazione altri 193 milioni, l’ospitalità degli sfollati in hotel 139, le strutture temporanee per le imprese 24 milioni, le stalle temporanee 47 milioni, i containers 19 milioni, i moduli scolastici 4 milioni.

Il Cas costato finora 370 milioni
A questi si aggiungono 369 milioni di euro spesi per il Cas, il contributo di autonoma sistemazione (che verrà presto riformato), concesso attualmente a 37.270 cittadini. A fine ottobre il numero totale delle persone assistite era pari a 48.532 unità. Oltre ai Cas si contano 899 persone ospitate nei container e strutture comunali, 1.309 ancora negli alberghi della costa adriatica, mentre 9.054 vivono nelle Sae o nei Mapre.
Cento milioni per le macerie
La gestione delle macerie è costata finora 100 milioni di euro, ed al conto vanno aggiunti 112 milioni di euro di misure “provvisionali”, cioè di intervento rapido su strade, infrastrutture e centri urbani.
Per le strade quasi un miliardo
Accanto a questi costi, ci sono quelli per il ripristino della viabilità di competenza dell’Anas e delle Regioni. Finora sono stati stanziati 898 milioni di euro per 944 interventi essenziali.
M. Sen.