Le scuole? Un esempio di ricostruzione volta “al consenso pubblico e mediatico, piuttosto che frutto di accurata pianificazione strategica”. In audizione alla Commissione Ambiente della Camera, il Commissario Piero Farabollini, oltre ad attirarsi qualche critica per la forma della sua presentazione, è stato durissimo sulla ricostruzione delle scuole nel Centro Italia. Criticando apertamente l’impianto seguito fin qui dai governi Pd e dai due Commissari che l’hanno preceduto.
Le accuse del Commissario
Le scuole da ricostruire, è la sintesi di Farabollini, sono troppe, e troppe sono quelle fuori dal cratere. L’accusa, pesante, è implicita, ma neanche tanto velata. Si è voluto dare soddisfazione ai sindaci e alla popolazione per ricostruire tante piccole scuole crollate, e che domani saranno forse inutili, e si è anche approfittato “dell’occasione” allargando gli interventi, dice in sostanza Farabollini. Il testo dell’audizione è abbastanza chiaro, e lo trovate qui sotto.
“Mera logica distributiva”
“Non voglio entrare nel merito delle scelte dei precedenti commissari e dei vice (i governatori regionali – Ndr) ” ha anche premesso Farabollini in audizione. “Mi corre l’obbligo però di rilevare – ha però aggiunto subito dopo – come appaia evidente che nei confronti della ricostruzione delle scuole si sia proceduto secondo una mera logica distributiva”. E lo dimostra la continua crescita del numero delle scuole da sistemare, tra cui tante fuori dai 138 comuni del cratere. Interventi, dice il Commissario, “che non appaiono sostenuti da corrispondente danno sismico”.
Un terzo delle scuole fuori cratere
Il 34% delle scuole “è fuori cratere, e curiosamente sono anche le prime a essere state quasi totalmente cantierate”. Pure quelle nel cratere, nel tempo, sono aumentate: da 87 a 133 con l’ultima ordinanza “firmata dal Commissario Paola De Micheli già in regime di prorogatio”. Poi ci sono le 21 scuole individuate direttamente dal Commissario, da abbattere e ricostruire anche con i fondi delle donazioni.
Spesi 11 milioni su 103
Per queste scuole, ha sottolineato Farabollini, sono stati stanziati 103 milioni di euro, ma ad oggi ne sono stati spesi solo 11, “segno che i lavori sono ben lungi dall’essere ultimati”. Nonostante queste scuole siano considerate strategiche tanto da essere oggetto di specifica ordinanza emanata ancor prima dell’ultimo sisma del gennaio 2017″. Le altre, forse, sono messe anche peggio. Il Commissario ha spiegato di essere intervenuto per sbloccare alcune situazioni critiche, come a San Ginesio e Camerino, ma ha sollecitato una revisione della normativa sulla presentazione dei progetti e di subordinarli all’acquisizione preventiva dei pareri su possibili vincoli. (M. Sen.)