Nessuna proroga della struttura commissariale, nessun criterio prioritario per la ricostruzione. Il testo del “decreto Genova” è stato finalmente pubblicato in Gazzetta, ma come si temeva non contiene alcuna misura rilevante sul sisma Centro Italia. Tutto, a questo punto, è rinviato alla Legge di Bilancio attesa tra due settimane, mentre si avvicina la nomina del nuovo Commissario, che potrebbe essere Pietro Farabollini, professore di Treia.

Stalle nelle strutture temporanee
Nel decreto ci sono solo due piccole modifiche alle vecchie norme, anche importanti, che riguardano le imprese agricole e zootecniche e le università. Le prime potranno delocalizzare definitivamente le stalle e le rimesse nelle strutture temporanee dove sono state accolte.
Università soggetti attuatori
Le Università, come già le diocesi, diventano soggetti attuatori per i progetti di ricostruzione degli immobili di loro proprietà ed entro certi limiti di importo.
Niente proroghe
Le semplificazioni normative più volte annunciate dal governo, invece, non arrivano. Come non ci sono ancora le proroghe per i contratti di lavoro dei dipendenti degli Uffici speciali e dei Comuni impegnati nella ricostruzione, che scadono a fine ann o, e della stessa struttura del Commissario. In tutto si tratta di quasi mille persone: 35 nell’ufficio del Commissario, tra Roma e Rieti, 700 nei Comuni e 250 negli Uffici Speciali per la Ricostruzione delle quattro regioni.
Tutto rinviato alla legge di Bilancio
La proroga della struttura e dei contratti di lavoro comporta una spesa di 60 milioni di euro l’anno. Ma tutti i provvedimenti che devono essere finanziati, di fatto, sono stati rinviati alla Legge di Bilancio, che il Governo deve presentare in Parlamento entro il 20 ottobre.
Buio sul nuovo Commissario
Il decreto Genova prevede che un nuovo Commissario subentri a quello previsto dal Decreto del presidente della Repubblica del 9 settembre 2016 (quello con cui venne nominato Vasco Errani, poi sostituito da Paola De Micheli), confermandone sostanzialmente le funzioni. Per la scelta del nome dovevano esserci tempi brevissimi, ma anche qui, come per Genova, sono insorte difficoltà. Si è prima parlato di Fabrizio Curcio, poi di un ingegnere di Tolentino, Gianfranco Ruffini. Le ultime voci danno per possibile, e imminente, la nomina di Piero Farabollini, geologo e docente a Camerino. Paola De Micheli, il cui mandato scadeva l’11 settembre ed ha avuto una proroga tecnica, resterà in carica fino al 26 ottobre. (m. sen.)