Sulla ricostruzione dopo il terremoto del Centro Italia del 2016 si prosegue con la navigazione a vista. Con una strategia di rotta che stenta a materializzarsi, il governo, oggi quello di Conte come prima quello di Gentiloni, continua ad affrontare uno scoglio dopo l’altro man mano che si presentano. L’ultimo a stagliarsi sulle onde già increspate della ricostruzione è quello dei termini per le domande dei contributi per le case con i danni pesanti. Mentre per il danno lieve la scadenza è già stata prorogata da un pezzo a luglio 2019, quella per gli immobili con i danni gravi, che sono la maggior parte, è rimasta ferma al 31 ottobre prossimo.
Zona Cesarini
Tra un emendamento e l’altro ai vari decreti sul sisma, la proroga si è persa. E poi è passata in secondo piano, come il rinnovo dello stato di emergenza e della struttura commissariale che scadono a fine anno, o dei contratti per i circa mille dipendenti a tempo determinato che lavorano tra Comuni e Uffici per la ricostruzione, anche questi in scadenza a fine 2018. E ora, a meno di due settimane dalla scadenza che quasi beffardamente cade il giorno dopo il secondo anniversario del sisma devastante del 30 ottobre 2016 (e ancora una volta in “Zona Cesarini”) il governo e il nuovo Commissario, Piero Farabollini, devono affrontare il problema. “Stiamo lavorando sull’allungamento dei termini” si fa sapere.
Manca il 90% delle domande
Un rinvio del resto sembra inevitabile, considerato lo stato di avanzamento della ricostruzione. Le case inagibili nell’intero cratere sono 77 mila, ma le domande di contributo alla riparazione arrivate finora negli Usr sono 7 mila e 500, appena il 10% (e quelle autorizzate sono 1.300, cioè il 2%). Mancano dunque all’appello 70 mila istanze, ovvero il 90%, come si evince dal rapporto appena consegnato al Parlamento dal Commissario uscente, Paola De Micheli.
Primo incontro Governatori-Commissario
L’obiettivo, adesso, è quello di far decollare la ricostruzione privata, dopo un avvio stentato. Giovedì 18 ottobre il problema sarà al centro del primo incontro tra il Commissario, Farabollini, in carica già da un paio di settimane, e i quattro Governatori delle regioni interessate dal sisma. Si farà il punto sulle scadenze da prorogare, che saranno probabilmente inserite nella Legge di Bilancio o in un decreto collegato, per essere sicuri che arrivino in porto con l’approvazione finale entro l’anno. E su tutte le altre misure per accelerare e semplificare le procedure, che sono state indicate a più riprese dai sindaci, dai governatori, dal precedente Commissario, dalla Protezione Civile, dalla maggioranza e dall’opposizione parlamentare, e dallo stesso governo, che fin qui non hanno trovato accoglienza nelle leggi approvate e nei nuovi provvedimenti presentati dall’esecutivo. Tra questi il decreto Genova, che in queste ore è all’esame del Parlamento, dove si stanno presentando numerosi emendamenti anche in relazione al sisma 2016 (M. Sen.)
Su questo articolo “Danni pesanti: tra 13 giorni scadono i termini, si lavora alla proroga” c’è scritto che i danni lievi scadono a luglio 2019, ma non è giugno 2019?
corretto, 30 giugno 2019. ma tanto prorogheranno pure quella
Cortesemente è possibile avere il riferimento normativo della scadenza al 30 giugno 2019? Se non erro il termine per la presentazione è rimasta al 31 dicembre 2018 ed è stata prorogata al 2019 solo il termine per la richiesta del rimborso, sbaglio?
decreto milleproroghe estate 2018
Grazie per la risposta e per i vari articoli pubblicati che aggiorano noi professionisti.
grazie a lei
Quale sarebbe la norma che approva la proroga dei danni lievi al 2019?Nel milleproroghe non c’è nessun riferimento in merito.
ha ragione è il dl terremoto approvato a luglio