Arriva una novità sostanziale nella ricostruzione dopo il sisma del Centro Italia. Il nuovo decreto sulle emergenze, varato dopo il crollo del ponte di Genova e non ancora pubblicato, dà priorità alla ricostruzione ai comuni più danneggiati. Saranno selezionati con un decreto del Presidente del Consiglio sulla base di quattro criteri specificati nella bozza del decreto. Viene inoltre prorogata la struttura e la gestione commissariale, non lo stato di emergenza che viene disciplinato da altre norme, fino a tutto il 2020.
Ricostruzione differenziata
“Per fronteggiare tempestivamente l’avvio o il completamento della ricostruzione nei territori interessati dagli eventi sismici del 2016” si legge nel testo che Sibilla Online è in grado di anticipare, le misure previste dal decreto 189 “sono applicate in via prioritaria ai comuni individuati sulla base di criteri di omogeneità delle caratteristiche desumibili dai parametri”. Il testo del provvedimento li elenca nel dettaglio.
I criteri
a) rapporto tra il numero di edifici inagibili presenti nel comune e il numero totale di edifici inagibili presenti nel territorio dei comuni del cratere, desumibile dalle schede Aedes
b) tasso di non utilizzabilità degli edifici del comune desumibile dalle schede Fast
c) numero di vittime per comune
d) pericolosità territoriale dovuta alla presenza di fenomeni di dissesto idrogeologico
Commissario fino al 2020
Il termine della gestione straordinaria è prorogata fino al 31 dicembre 2020.”Con decreto del Presidente del Consiglio è nominato un Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione dei territori delle regioni colpite dal sisma. Il decreto emergenze estende all’area genovese colpita dal crollo del ponte Morandi gli stessi benefici e sostegni economici concessi alle aree terremotate, ma anche all’isola di Ischia, colpita dal sisma del 2017.
Il decreto è stato approvato salvo intese dal Consiglio dei ministri è non è ancora stato pubblicato in Gazzetta, cosa che dovrebbe avvenire nelle prossime ore. (Mario Sensini)