“Sono numeri che riflettono una situazione fisiologica, non patologica” spiega il Capitano Antonio Di Palo, alla guida della Guardia di Finanza di Camerino, il giorno dopo la diffusione dei risultati dell’indagine “Anubi” sui furbetti del Cas. La notizia di centoventi cittadini denunciati, ed altri cinquanta casi già accertati, per l’indebita percezione del Contributo di autonoma sistemazione, apparsa sulle prime pagine di tutti i quotidiani, aggiunge disagio e vergogna, oltre che indignazione, ai sentimenti di una comunità provata dalla lentezza della ricostruzione. Ma merita di essere ricondotta nel suo contesto reale: un fenomeno fisiologico, come dice il Capitano, e non la spia di una malversazione diffusa.
Irregolare lo 0,9% dei Cas
Il Comando delle Fiamme Gialle di Camerino ha controllato, e non ha ancora finito, i Cas di tutti i Comuni della provincia di Macerata inseriti nel cratere sismico, che sono una settantina. I contributi concessi attualmente ai terremotati di tutte le Marche sono 27.356: per la provincia di Macerata si parla, dunque, di non meno di 15-18 mila pratiche. Le verifiche non sono ancora terminate, ma il grosso delle domande è stato già passato al setaccio. Nelle maglie dei controlli sono rimaste per ora 170 pratiche di contributi ottenuti da cittadini che non ne avevano diritto. Stiamo parlando dello 0,9% circa dei Cas complessivi erogati nella provincia.
Professionisti della truffa
Non c’è da essere allegri per questo. Bisognerebbe anzi essere furiosi con questi sciacalli. Leggetevi bene il comunicato della Finanza di ieri e i casi specifici che sono stati segnalati. Insegnanti di ruolo in altre regioni, dove avevano il medico di famiglia. La dipendente delle Ferrovie residente nel cratere che da sempre viveva a Roma, dove lavorava, pigliava lo stipendio e pagava le tasse (almeno quelle!). Chi si è caricato in famiglia familiari che sono da sempre residenti all’estero, dove magari sono titolari di imprese. Parliamo di professionisti della truffa, non di una massa di cittadini che si sono approfittati della benevolenza dello Stato, sperando che le lentezze e la burocrazia li aiutassero a nascondersi.
Il Cas verso la riforma
Di sicuro questa indagine non è nuova, ci sono stati casi altrettanto “eclatanti” ad Amatrice, nel reatino, e già a Camerino, a novembre, erano uscite le prime scure avvisaglie dell’inchiesta. I controlli ci sono e continueranno, altre truffe salteranno fuori. Anche il Cas sopravviverà, ma verrà riformato. Era stato concepito come un aiuto alle popolazioni terremotate, e ora è diventato una spesa insostenibile. Ma questo soprattutto perché la ricostruzione è ferma e la gente non può rientrare nelle case, non per qualche delinquente senza scrupoli. (M. Sen.)