Cresce di nuovo l’attenzione sulla possibile presenza di fibre di amianto nei siti di stoccaggio delle macerie del sisma. Il Comitato “La Terra trema noi no” ha chiesto formalmente l’intervento del Difensore Civico regionale dopo che l’Arpam, l’ente per l’ambiente, ha rifiutato di fornire i dati sui rilievi fatti nei depositi della provincia di Macerata.
La procedura
Già in passato la Regione aveva smentito la presenza di amianto nel deposito di Monteprandone, sospettata dal M5S, spiegando nel dattegalio tutta la procedura di smalitimento delle macerie. Le sostanze pericolose, come l’amianto, vengono selezionate e smaltite con procedure particolari sul luogo. Dove vengono ritrovate, insomma. E nei depositi non arrivano.
Le indiscrezioni
O non dovrebbero, perchè pare che almeno in un caso i controlli abbiano rilevato la presenza di fibre di amianto nell’aria. Per ora sono solo indiscrezioni, come quelle che riguardano l’interesse alla vicenda della Procura della Repubblica di Macerata. La Regione per ora non commenta. (M. Sen. M. Ora.)