La catastrofe ora è certificata. A due settimane dalla scadenza dei termini di presentazione delle schede Aedes sulle case danneggiate (31 marzo) mancano all’appello, nella Regione Marche, la bellezza di 14.235 perizie giurate. E, ancora peggio, a un mese e mezzo dalla scadenza per la presentazione delle domande di contributo per la riparazione dei danni lievi, devono ancora essere presentate cinque o sei mila pratiche.
Domande inadeguate
A lanciare l’allarme, stavolta, è lo stesso direttore dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione delle Marche, Cesare Spuri. Ed è un allarme rosso. Le domande di contributo per la riparazione dei danni lievi presentate finora, con i termini che scadono il 30 aprile, “non risultano adeguate in termini numerici al danno riscontrato nella Regione” scrive Spuri in una lettera inviata al Commissario Paola De Micheli, al governatore marchigiano Luca Ceriscioli, ai sindaci e alle associazioni dei professionisti.
Solo 200 cantieri aperti
“I dati aggiornati alla data odierna – scrive Spuri nella lettera datata 13 marzo -, confermano che sono ancora attese 14.235 perizie giurate, mentre sono stimati in circa 5.000/6.000 i progetti di ricostruzione per danni lievi ancora da presentare entro il 30 aprile 2018”. Alla stessa data, nell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione di Macerata e Fermo, risultavano presentate appena 1.300 domande di contributo, delle quali solo 190 già approvate.
Scadenze imminenti
“E’ inutile sottolineare l’importanza e l’imminenza delle scadenze citate che, ove disattese, non potrebbero non arrecare importanti ripercussioni al processo di ricostruzione e comportare assunzioni di specifiche responsabilità” scrive Spuri. Pronto a collaborare per “dare la massima diffusione alla problematica rappresentata, nonchè a fornire il necessario supporto alla popolazione”.
La macchina non parte
Varati gli ultimi interventi normativi con la Legge di Bilancio e le ultime Ordinanze, governo e Commissario erano convinti che la macchina della ricostruzione potesse finalmente mettersi in moto. La preistruttoria delle domande e i nuovi compiti affidati ai Comuni non hanno evidentemente risolto i problemi. Le procedure per la presentazione delle domande restano molto complicate e farraginose, mentre gli Uffici sono sottodimensionati e hanno poco personale.
Verso la nuova proroga?
In questo contesto è possibile che il Commissario alla Ricostruzione disponga una proroga dei termini sia per la presentazione delle schede Aedes che, soprattutto, per le domande relative ai danni lievi. Sono stati entrambi stabiliti con Ordinanze e possono essere prorogati almeno una volta e per un periodo massimo di tre mesi. A meno che non si faccia una legge, che oggi nessuno è in grado di immaginare. (Mario Sensini)