“Dall’esame dei primi progetti di ricostruzione post sisma si è osservato che una percentuale altissima di fabbricati (tra l’80 e il 90%) presenta difformità di tipo edilizio, ed in molti casi anche strutturale, che comportano ritardi nella gestione del procedimento”. Si apre così un documento messo a punto dalla Federazione degli Ordini degli Ingegneri delle Marche, in cui si suggerisce una strada per accelerare la sanatoria delle irregolarità.
Fenomeno diffusissimo
Già il Commissario alla Ricostruzione, Paola De Micheli, aveva denunciato il problema degli abusi edilizi, ma numeri come quelli contenuti nel documento dipingono un fenomeno di proporzioni enormi. E sono numeri attendibili, perchè la proposta della Feding è stata elaborata dopo una serie di incontri e di verifiche con gli stessi Uffici Speciali per la Ricostruzione, il Genio Civile e gli ordini professionali.
Sanatoria in arrivo?
Lo stesso Commissario ha ipotizzato una sanatoria per gli abusi più leggeri, e secondo quanto si legge nel documento degli ingegneri, “intenderebbe individuare la casistica specifica delle difformità più ricorrenti”. Cioè sanare un numero limitato di tipologie, mentre gli ingegneri suggeriscono una soluzione più generale, che distingua gli abusi secondo quattro livelli di gravità.
Reato penale
Secondo la Feding, inoltre, visto che in alcuni casi l’accertamento degli abusi dà luogo alla segnalazione all’autorità giudiziaria, essendo un reato penale, lo schema di valutazione degli abusi dovrebbe essere adottato anche dai magistrati nell’irrogazione delle sanzioni amministrative alternative (archiviazione e sanzione da 500 a 10 mila euro). (M. Sen.)