Il termine resta fermo, ma la mancata presentazione delle schede Aedes entro il 31 marzo non comporterà automaticamente l’esclusione dei professionisti dagli elenchi e, soprattutto, per i cittadini, la perdita dei contributi di ricostruzione. E’ quanto spiega, in sintesi, il Commissario Paola De Micheli in una lettera appena inviata ai governatori regionali e ai direttori degli Uffici Ricostruzione.
La lettera
Nella lettera si sottolinea come la scadenza del 31 marzo per la presentazione delle schede Aedes con le perizie giurate riguardi solo i tecnici che hanno già avuto l’incarico dai proprietari. E dunque un numero limitato di pratiche, secondo gli uffici del Commissario, che tendono a ridimensionare l’allarme lanciato dagli stessi uffici regionali delle Marche, ribadito anche da Pd e Lega. La logica della norma, spiega il Commissario, “è solo quella di scongiurare un inaccettabile allungamento dei tempi di espletamento di tali incarichi”.
Comprensione
Tanto è vero, scrive la De Micheli, che “all’inadempienza si accompagna la previsione di possibili sanzioni a carico dei professionisti interesasti, oltre alla decadenza del contributo per i committenti che non si siano fatti parte diligente nel sollecitare l’adempimento”. In realtà la legge è tassativa, le sanzioni non sono discrezionali, la perdita del contributo è esplicitamente prevista e non si fa minimo cenno al ruolo dei committenti, cioè dei proprietari. Ma è del tutto chiara l’intenzione del Commissario di non penalizzare più di tanto i cittadini.
Analisi caso per caso
Bisognerà esaminare “nei singoli casi”, scrive nella lettera, “se e in che misura l’inutile decorso del termine di legge sia da ascrivere a responsabilità dei professionisti incaricati, ovvero a fattori estranei e indipendenti: ciò al fine non sono di evitare l’applicazione di sanzioni nei confronti dei professionisti stessi, ma anche di consentire ai committenti incolpevoli di fruire ove possibile di una rimessione in termini per il conferimento di nuovio incarichi professionali”.
Perizie dai notai rimborsabili
“Riguardo alle situazioni di possibili difficoltà in cui potrebbero trovarsi i professionisti incaricati in relazione ai tempi lunghi incontrati per giurare le perizie in Tribunale”, dove si registrano lunghe code, “si rammenta – scrive la De Micheli – la possibilità di avvalersi a tal fine anche dei notai, essendo la relativa spesa rimborsabile in sede di liquidazione del compenso al professionista sulla base delle ordinanze commissariali in materia”. (M. Sen.)