Siccome le cose stanno andando velocissime, qui nel cratere, ci prendiamo un’altra pausa. Per due o tre giorni si spera, o forse più, si teme, la poderosa macchina della ricostruzione post sisma si ferma. E dire che non era ancora riuscita a ingranare la prima marcia, visto che le pratiche presentate nel 2017 sono circa mille e quelle approvate solo un centinaio, a fronte di 80 mila case lesionate.
All’esame della Corte
Il 31 dicembre è scaduto il termine per la presentazione delle domande di contributo alla riparazione delle case con danni pesanti. Il Commissario Paola De Micheli ha garantito la proroga di questa scadenza al 31 ottobre, ma la sua Ordinanza, al momento, non c’è ancora. Ci sono state le feste, la Corte dei Conti non ha ancora finito il suo esame, e così la proroga slitta.
Domande senza titolo
Lasciando un vuoto. Oggi, alla riapertura, gli Uffici Speciali per la Ricostruzione a norma di legge non potranno accettare nuove domande di contributo. Il termine per presentarle è scivolato via nell’incuria generale, e finchè non arriverà la nuova Ordinanza non si capisce a quale titolo potranno essere protocollate le richieste. A meno che non ci si inventi una proroga postuma (non si sa come, ma sulla normativa terremoto, ormai, abbiamo visto di tutto)
Calcoli da rifare
Non è comunque, questo, un bel segnale di attenzione alla popolazione colpita dal terremoto. Senza bisogno di aggiungere che quando arriverà, la nuova Ordinanza conterrà probabilmente anche nuovi parametri di prezzo per determinare i contributi, e nuove procedure per inoltrare le domande. Chi ha voluto sbrigarsi, ed è in procinto di presentare il progetto, probabilmente, dovrà rifare tutto da capo. Avanti così. Del resto è passato solo un anno… (Mario Sensini)