Giornate decisive in Parlamento per la messa a punto dei correttivi alla normativa sul terremoto del Centro Italia. Il Governo e il Commissario Paola De Micheli sono intenzionati a intervenire direttamente sulle zone Franche per le imprese, i mutui edilizi dei cittadini e (forse) la sanatoria delle casette abusive. Nello stesso tempo discute con la maggioranza e l’opposizione altre proposte più specifiche, che puntano anche a rafforzare il personale degli uffici speciali per la ricostruzione e a favorire la conservazione dei centri storici e aggregati rurali più danneggiati (per esempio concedendo i contributi anche alla ricostruzione degli annessi, o pertinenze delle abitazioni, che oggi sono scoperti).
Tre strade
Gli strumenti con cui intervenire solo tre. Un maxi emendamento al decreto fiscale con i provvedimenti più urgenti, la sanatoria e la zona franca per le imprese, che entri in vigore già a metà dicembre. Uno o più emendamenti alla Legge di bilancio, che avranno effetto dal primo gennaio 2018. La proroga dei termini in scadenza, compresi quelli per la presentazione delle domande di contributo per la riparazione dei danni lievi e pesanti alle abitazioni, con il decreto milleproroghe che sarà emanato subito dopo la manovra e avrà subito effetto.
Le proposte sul tavolo
Ieri scadevano i termini per gli emendamenti dei gruppi politici alla legge di bilancio, e così tutte le proposte per accelerare o risolvere i punti critici della ricostruzione sono più o meno sul tappeto. Su alcune di queste c’è pure condivisione tra Commissario, Governo, la maggioranza e l’opposizione. Il Partito Democratico con Piergiorgio Carrescia e Mario Morgoni ne ha presentate almeno una ventina: si propone il rimborso anche per la ricostruzione delle pertinenze esterne alle abitazioni, la possibilità per i comuni di acquisire gli immobili nei centri storici più danneggiati che non sono ricostruiti dai proprietari. Tra le proposte che vengono dal Pd, e che sembrano condivise anche da altri gruppi c’è quella che punta ad introdurre la pre-istruttoria nella presentazione delle domande di contributo. Dovrebbe servire a snellire notevolmente le procedure che attualmente languono negli Uffici speciali della ricostruzione delle regioni. Si prevede che anche i comuni le province possano diventare centrali di committenza per le opere pubbliche e si introducono norme specifiche sul personale assunto dagli enti locali. (M. Sen.)