Le linee guida ai comuni per la pianificazione urbanistica dei centri storici più danneggiati e “perimetrati”, le regole per il “trasferimento di abitanti” residenti nelle zone “instabili” e “non più utilizzabili”, un primo elenco delle opere pubbliche da ricostruire e dei beni culturali da riparare. Poi, tanto per cambiare, una raffica di aggiustamenti alle vecchie norme. Più una nuova, e praticamente inutile, Ordinanza per “disciplinare” le modalità di coinvolgimento e di partecipazione dei cittadini alla ricostruzione. Ed un’altra ancora per autorizzare il pagamento degli straordinari ai dipendenti del Commissario e degli Uffici Speciali per la Ricostruzione.
Sono state pubblicate sul sito del Commissario straordinario le ultime cinque Ordinanze sul terremoto del Centro Italia firmate da Vasco Errani, che da sabato 9 settembre ha lasciato l’incarico, sostituito dal sottosegretario all’Economia, Paola De Micheli. La 36 riguarda la partecipazione dei cittadini e le modifiche ai vecchi provvedimenti, la 37 le opere pubbliche, la 38 i beni culturali, la 39 il rifacimento dei centri storici e urbani più colpiti, la 40 gli straordinari per i dipendenti pubblici che lavorano alla ricostruzione.
Il quadro cambia ancora
Le nuove disposizioni contengono novità rilevanti che, se risolvono alcuni problemi pratici per le imprese, incidono parecchio sulla normativa esistente. Che sarà ottima, come dicono le istituzioni, ma fatica ad assumere un aspetto stabile. Basti dire che la struttura del Commissario aveva appena messo a punto tre testi coordinati delle 40 Ordinanze emesse, uno sui rilievi di agibilità (che dovrebbero essere ormai quasi finiti), uno sui professionisti, uno sulle case con danni gravi, ma sono tutti aggiornati ai provvedimenti presi fino a giugno. Tengono conto di 29 Ordinanze, insomma, ma non delle ultime undici. E soprattutto non considerano la numero 36, che ne modifica ben sette (le numero 4, 9, 12, 13, 27, 29, 30)
Se mancano i libri contabili
Nell’Ordinanza 36 ci sono due novità che riguardano molto da vicino le imprese. La prima è quella che permette il risarcimento dei danni subiti al magazzino e agli impianti produttivi nonostante la perdita dei libri contabili che ne attestano le consistenze. In molti casi quei libri sono finiti sotto le macerie, irrecuperabili, e per le imprese che non li avevano in mano è stato fin qui impossibile ottenere i rimborsi. Adesso basterà una certificazione rilasciata da una Pubblica Amministrazione o in seguito ad un sopralluogo effettuato, in presenza degli interessati, dagli Uffici per la Ricostruzione regionali. Verranno ammessi ai contributi per gli acquisti o il noleggio anche i macchinari distrutti dal sisma “strutturalmente connessi” agli immobili crollati e quelli “inamovibili”.
Stalle via entro dicembre 2018
L’ordinanza disciplina anche la rimozione delle strutture temporanee adibite a stalle. Si chiarisce che i contributi concessi agli allevatori per il ripristino o la ricostruzione delle vecchie stalle danneggiate “vengono revocati” se i lavori non sono ultimati entro la data del 31 dicembre 2018. In quel momento, allo stato, si prevede lo smantellamento delle strutture temporanee a carico degli stessi allevatori, ai quali verrà riconosciuto un costo massimo di 40 euro al metro quadro.
Tetti agli incarichi per tutti
Anche questa è una bella novità. Si stabilisce che non solo i professionisti abilitati, ma “tutti coloro i quali, nell’ambito di ricostruzione sia pubblica che privata, connesse o comunque afferenti l’attività di progettazione o di direzione dei lavori, la cui effettuazione richiede obbligatoriamente l’iscrizione ad un elenco tenuto dalla Pubblica Amministrazione o un Ente pubblico” sono obbligati ad iscriversi agli elenchi tenuti dal Commissario. E soprattutto che anche a loro si applicano i tetti agli incarichi: non più di trenta e per non più di 25 milioni di euro di importo complessivo.
Straordinari ai dipendenti pubblici
L’Ordinanza numero 40, l’ultima firmata da Errani, autorizza il pagamento degli straordinari, fino a 40 ore mensili, ai dipendenti pubblici distaccati presso la struttura commissariale e degli Uffici speciali della ricostruzione regionali, per il 2017 e il 2018. La stima di spesa (750 mila euro l’anno complessivi) “corrisponde alla ragionevole previsione che il flusso delle domande di contributo e delle conseguenti attività istruttorie e tecniche demandati agli Usr dovrebbe raggiungere il massimo livello nella seconda metà del 2017 e il primo semestre 2018”.
Delle Ordinanze sul coinvolgimento dei cittadini nelle scelte di comuni e regioni, e dei criteri per la ricostruzione nelle zone rosse e lo spostamento degli abitanti nelle aree definite instabili e non più abitabili, e probabilmente parleremo in due nuovi articoli che appariranno presto su Sibilla-Online.
(M. Sen.)