Basta pagare. Nei comuni del cratere sismico delle Marche, ad eccezione solo delle aree dei Parchi e dei centri storici, con la ricostruzione del terremoto si potranno sanare quasi tutti gli abusi edilizi. L’Assemblea della Regione Marche, con un vero e proprio blitz legislativo (l’iter è durato meno di una settimana, un record) ha approvato il primo agosto le “Disposizioni urgenti per la semplificazione e l’accelerazione degli interventi di ricostruzione”. Una legge molto funzionale alla ricostruzione, che prevede la possibilità per i Comuni di apportare varianti al Piano regolatore generale con una procedura di approvazione brevissima. Ma che finisce anche per mettere una pietra sopra una lunga serie di abusi.
Cosa dice la Legge sul sisma
Fermo restando che la ricostruzione delle parti abusive non viene rimborsata, la legge sul sisma già prevede per i proprietari la possibilista di denunciare le opere parzialmente difformi dal titolo edilizio. Può essere fatto con una perizia giurata al momento della presentazione del progetto di riparazione o ricostruzione e della richiesta dei contributi. In quel caso, o se lo scopre, l’Ufficio per la Ricostruzione gira la pratica al Comune interessato che, se le opere sono sanabili (cioè conformi alle norme del momento e a quelle attuali) invita i proprietari a presentare entro un mese un’istanza di sanatoria. La nuova legge regionale va parecchio oltre.
Gli abusi più gravi
Nei casi di parziale difformità, l’impossibilità di ripristinare le vecchie condizioni senza pregiudicare la stabilità della parte conforme, che risolve tutto il problema con il pagamento di una multa, ma che deve essere dimostrata con studi e analisi, può essere asseverata semplicemente con la perizia di un tecnico insieme alla domanda di finanziamento. Si paga una sanzione pari al doppio del costo di costruzione (oneri di urbanizzazione e costo dell’opera) e si chiude lì. Il senso della norma l’ha spiegato bene Andrea Biancani, relatore di maggioranza della legge nel Consiglio Regionale: “Tutte quelle difformità che possono in qualche modo compromettere la parte strutturale dell’edificio – si legge nel resoconto della seduta – vengono considerate come difformità che possono essere tenute per buone”…
Colpo di spugna
Sugli abusi minori c’è un colpo di spugna. “Non rilevano”, si dice infatti, le “parziali difformità che il Comune ha espressamente accertato nell’ambito di un procedimento edilizio e che non ha contestato come abuso edilizio o che non ha considerato rilevanti ai fini dell’agibilità dell’immobile”. Queste “tolleranze” vanno semplicemente denunciate dal tecnico con la perizia, senza poi dover pagare sanzioni o altro. Viene applicato un principio giuridico giusto, quello del legittimo affidamento del privato, che deve poter contare su una situazione di certezza se la pubblica amministrazione, conoscendola, non gli contesta una violazione. Ma anche questa è una sanatoria.
Ritorna il Piano Casa
C’è di più, perché la nuova legge rimette in ballo il vecchio Piano Casa di Silvio Berlusconi, quello che permette l’ampliamento degli immobili. La Regione l’ha adottato nel 2009 e lo ha prorogato a tutto il 2018, e consente un aumento delle superfici residenziali del 20%, fino al 35% se c’è l’adeguamento antisismico volontario, in tutto il territorio regionale. Le uniche eccezioni sono i centri storici cittadini, le aree soggette a inondazione o frane, i parchi regionali e nazionali, le aree demaniali, gli immobili completamente abusivi non condonati.
…ma con la sanatoria
A differenza del Piano Casa originale, che lo escludeva esplicitamente, la nuova legge dice che questi interventi di ampliamento, se abusivi “possono essere considerati ai fini della sanatoria”. “Vengono considerate conformi – ha spiegato Biancani – anche quelle modifiche possibili con il Piano Casa, perché sarebbe assurdo chiedere ad un cittadino che ha subìto il terremoto di demolire il fabbricato, cioè la parte che aveva realizzato, e poi ricostruirlo applicando il Piano. Consideriamo quello che prevede il Piano casa come compatibile e tollerato”.
Piani regolatori, varianti in 2 mesi
La prima parte della legge riguarda invece i piani regolatori dei comuni. Le varianti per agevolare la ricostruzione dei quartieri o delle aree distrutte potranno essere introdotte molto più rapidamente e facilmente. I Comuni potranno convocare una Conferenza dei servizi “decisoria” e in quella sede la Regione esprimerà il suo parere. I tempi si accorciano da sei a due mesi. E anche in questo caso, per le varianti, sono previste tutte le deroghe possibili: dal Piano paesistico ambientale regionale, piani di coordinamento provinciali, piani di inquadramento territoriali.
Stop alle “compensazioni ambientali” 
E c’è un’ultima deroga, che riguarda gli obblighi di rimboschimento che scattano quando si tagliano gli alberi per fare nuove opere pubbliche. Non si applicano in presenza “di interventi di messa in sicurezza e ripristino delle infrastrutture stradali e altre opere pubbliche interessate da calamità naturali”. (M. Sen.)
Non è vero, state dando notizie non vere che creeranno aspettative che no potranno essere soddisfatte.
Non creo aspettative, fornisco informazioni verificate a chi ha pazienza di leggerle. Quello che c’è scritto nell’articolo non mi pare sia smentibile. Oggi si può considerare intervento in sanatoria quello che ieri non poteva essere considerato tale. Ed è la stessa legge a dirlo, non io. Comunque grazie per l’attenzione. Se ci sono aspetti della questione che può approfondirci, anche tecnicamente, credo sia utile per tutti. M. Sen.
Gentilissimo Sensini, premetto che non voglio fare polemiche di nessun tipo e che il mio interesse, come quello di molti cittadini marchigiani, è solamente quello di vedere il nostro magnifico territorio, nella sua interezza, che riprende vita sotto ogni aspetto a cominciare da quello sociale ed economico. Premesso ciò, vorrei però dire che sicuramente non è lei a creare aspettative ma la distorta visione che, nel caso di specie, può essere data alla sanatoria edilizia.
Purtroppo, per come è scritto l’articolo 3 della nuova legge, nulla di innovativo viene previsto (e non poteva essere diversamente) se non che “i soggetti interessati … presentano una perizia a firma di un tecnico abilitato che assevera le condizioni previste dal medesimo comma 2 dell’art. 34 …”.
Viene quindi chiarito il “modo” con cui procedere ad una sorta di “sanatoria”, (che sanatoria non è) quella, appunto, dell’art. 34, dpr 380/01 (che già esiste nell’ordinamento italiano).
Io volevo evidenziare questo, ed in questa breve nota volevo chiarire il mio pensiero. Sarei comunque disponibile, qualora ritenuto opportuno per qualsiasi chiarimento e sono raggiungibile tramite la mail che avete.
Io minacciata senza motivo .Abusivo camera in solaio .Dietro senza permessi edilizi ,da cantina fienile cucina camera da letto bagno. Più fabbricato nel orto.Senza tutto senza fondamenti. Tutti sanno ma nessuno prende .parenti !!!!! E il vicini non anno più isolamento in casa ,tolto da una parte 30 cm.dal altra e rimasto solo un muro. Fatto finte finestre x far cedere ìo vicini .ma non chiedono di comperare .Sono stranieri
Mmmm, bel casino. Dove questo?
Buongiorno a tutti , da tecnico non potevo aspettarmi altro che un colpo di spugna su quanto appurato di persona in ambito ai sopralluoghi effettuati in sito post sisma. Come può essere tollerato dalle amminitrazioni locali il cambio di destinazione d’uso di vecchie stalle – fienili o simili in pseudo seconde case , senza alcun riferimento alle norme igienico sanitarie – illuminazione e areazioni dei locali medesimi. Un tornaconto mi dispiace dirlo fra tecnici conniventi e politici locali , nn può essere altrimenti esisterà come in tutt’Italia un ufficio cheverifichi il territorio, oppure vogliamoci tutti bene. Non impareremo mai a capire che la vacca si munge in modo normale e senza modi intensivi, perchè allora si finisce molte volte per abbronzarsi a scacchi. Speriamo in un ridimensionamento del quantitativo oneri ricostruzione e sopratutto dell’onesta dei cittadini che per fottere lo stato detengono le residenze in queste stamberghe e risultano come prima casa. aspetto risposte
queste cose succedono solo in italia……scavalcare la fila…eludere le leggi…approfittare di tutto cio che possa facilitarci la vita….anche se illegale
manchiamo di onestá nel nostro dna
siamo italiani…..e a volte me ne vergogno….solo noi siamo cosí…