Entro pochi giorni il governo nominerà un nuovo Commissario alla Ricostruzione al posto di Vasco Errani, che non rinnoverà l’incarico di un anno, in scadenza il 9 settembre. “L’impianto della ricostruzione è governato da una legge che prevede il Commissario, ma pian piano sposteremo più potere verso i territori, verso le Regioni” ha detto il premier Paolo Gentiloni in una conferenza stampa con Errani e i governatori delle quattro regioni del Centro Italia colpite dal sisma.
Niente deleghe alla Boschi
Palazzo Chigi manterrà il coordinamento, ma non ci sarebbero deleghe particolari in vista per Maria Elena Boschi, sottosegretario alla Presidenza. Errani ha voluto fugare ogni polemica sul suo addio. “Da tempo sostengo che, una volta definito l’impianto normativo, la ricostruzione operativa debba essere affidata al territorio. Sono molto sereno, so che qualcuno lo considera un gesto politico, ma non c’è nulla di tutto questo. Era una scelta condivisa col governo e i governatori e preventivata da tempo” ha detto il Commissario.
Cinque nuove ordinanze
“Avrei voluto fare tutto molto prima” ha aggiunto, sottolineando che il quadro, benchè ben impostato, abbia ancora bisogno di correzioni e adattamenti. “Questo però è il primo terremoto, un terremoto di gravità eccezionale, per giunta, in cui i cittadini possono avere certezza sia sul quadro normativo che sulle risorse per la ricostruzione. I fondi ci sono” ha detto Errani, annunciando l’arrivo imminente di cinque nuove ordinanze.
Gentiloni in pressing
Da Gentiloni, in attesa di delegare i poteri, è intanto arrivata alle Regioni e ai Comuni una sollecitazione ad accelerare la ricostruzione. “Tutti dobbiamo impegnarci di più, perchè se abbiamo la certezza dei fondi e un quadro giuridico innovativo, non vuol dire che tutto stia marciando alla velocità voluta”. (M. Sen.)