Non ci sono ritardi, assicura il Commissario alla Ricostruzione, Vasco Errani. La veritá è che non una delle decine e decine di scadenze previste dalle leggi e dalle ordinaze sul terremoto é stata, fin qui, rispettata. L’ultimo a saltare è il termine concesso alle Regioni per la perimetrazione dei centri storici e rurali piú danneggiati, dove si dovrà ricostruire seguendo i piani regolatori comunali.
E le perimetrazioni?
È vero che nessuno di questi termini è perentorio, ma se si “bucano” sistematicamente tutti è evidente che qualcosa non funziona o nell’impostazione, o nell’esecuzione dei provvedimenti. L’Ordinanza del 23 maggio di Errani, ad esempio, dava un mese di tempo alle Regioni per individuare le aree urbane più disastrate. Il termine è passato, ma delle perimetrazioni neanche l’ombra.
Se ne riparla a primavera
I tempi, tanto per cambiare, si allungano. I piani per la ricostruzione delle zone rosse dovevano essere definiti dai comuni entro novembre, ma se le Regioni non concludono il loro lavoro i sindaci non possono partire. Anche la microzonazione sismica del territorio dovrebbe concludersi a novembre, ma c’è da scommettere che non tutti saranno pronti. E poi c’è l’inverno, e se va bene nelle zone rosse se ne riparla nella prossima primavera.
Termini impossibili da rispettare
Destinato a saltare sono anche i termini oggi previsti per presentare i progetti con le domande di contributo per riparare o ricostruire le case. Per i danni leggeri la scadenza è quella del 31 luglio, ma i progetti presentati fin qui sono pochissimi. Ancora di meno quelli per i danni pesanti, che dovrebbero essere consegnati all’Ufficio Ricostruzione entro la fine dell’anno (ma nelle zone rosse, come detto, il quadro delle cose da fare sará chiaro, forse, solo a dicembre).
Proroghe silenziose
Realisticamente entrambi i termini per le domande di ricostruzione salteranno, come sono saltati, e sono stati prorogati, tutti quelli precedenti. Anche per i piani di ricostruzione delle imprese la data è stata rinviata a fine anno. Lo ha stabilito l’Ordinanza n.30, pubblicata pochi giorni fa dal Commissario nel piú totale disinteresse generale. Cambiano le scadenze, cambiano i contenuti dei provvedimenti, cambiano i contratti-tipo per gli appalti e l’affidamento degli incarichi ai professionisti.
E il bello è che nessuno si prende la responsabilità di informare i cittadini. E poi c’è Gentiloni che dice che ai terremotati bisogna dare risposte “immediate ed esaustive”… (M. Sen.)