A meno di clamorosi ripensamenti, i contratti già assegnati ai professionisti per la ricostruzione delle case private e delle imprese saranno annullati e dovranno essere riscritti e rifirmati. E il rischio che la faticosa ricostruzione rallenti di nuovo è assai concreto. Il Commissario Vasco Errani e la Rete delle Professioni Tecniche hanno firmato il 22 giugno a Roma il nuovo accordo quadro che regola le prestazioni e i compensi di architetti, ingegneri, geologi e geometri, molto diversi da quelli in vigore attualmente, e il nuovo modello di contratto-tipo per l’affidamento degli incarichi. Un’Ordinanza di Errani già in vigore, la n. 29, prevede espressamente la nullità di quelli siglati in difformità con le nuove regole. E ferme restando le cose, nonostante le perplessità espresse dai professionisti, i contratti dovranno essere rifatti.
Contratti da rifare
Quelli già affidati per la ricostruzione delle case non sono ancora moltissimi, e il problema è tutto sommato risolvibile. Ai cittadini che aspettano i fondi pubblici per ripararle importa fino a un certo punto se il responsabile del progetto prenderà il 9,5 o il 10%, come si ripartiranno i compensi i tecnici coinvolti, o quanti incarichi potranno accumulare. Firmeranno tutto pur di riavere presto la casa.
Il caos per le imprese
Per gli incarichi di delocalizzazione delle imprese, invece, il problema è molto più grosso, perchè lo spostamento in altre aree degli impianti industriali e delle aziende commerciali danneggiate spesso è già avvenuto. E in non pochi casi le prestazioni ai tecnici sono state pure pagate. Il rischio che si generi un contenzioso legale c’è.
Soluzioni 
Errani, costretto anche dal susseguirsi delle leggi a ritoccare continuamente il quadro, con una struttura risicata che con tutta la buona volontà fatica a procedere, è consapevole del problema, ma non ha ancora dato risposte. Parteciperà all’assemblea della Rete dei Professionisti e all’incontro con gli ordini territoriali delle regioni coinvolte, il 13 luglio ad Accumoli. In quell’occasione è possibile che ritorni in discussione anche il tetto agli incarichi che i professionisti possono assumere, e si definiranno gli eventuali nuovi correttivi al quadro normativo.
Una nuova Ordinanza (nel frattempo siamo arrivati a 33) è assai probabile. A oggi i vecchi contratti stipulati con i tecnici per la ricostruzione delle case sono fuori legge.
(M. Sen.)