Un vertice oggi a Palazzo Chigi con il Commissario, il capo della Protezione Civile, e i governatori delle quattro regioni interessate, un’altra riunione il 29 giugno, sempre a Palazzo Chigi, questa volta con il sottosegretario Elena Boschi e i sindaci. Preoccupato per come stanno andando le cose nei comuni del cratere sismico, il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, è intenzionato a dare una spinta alla gestione del post terremoto. Se non addirittura a prenderla direttamente in mano.
“Dobbiamo dare risposte immediate”
“Non dobbiamo ragionare soltanto sull’impianto del medio-lungo termine. I territori colpiti dal sisma oltre a uina prospettiva molto facilitata con grandi potenzialità per il futuro, devono poter contare su risposte immediate, urgenti e risolutive sui problemi di queste settimane, di questi mesi” ha detto il Presidente del Consiglio aprendo l’incontro, convocato “per fare una fotografia il più possibile realistica della situazione”.
Regia a Palazzo Chigi
Avendo potuto evitare gli errori del passato, questa ricostruzione si apre con premesse e prospettive sicuramente migliori. L’impianto delle norme è definito, ma Gentiloni sa che nella realtà, sul terreno, si sta muovendo poco o niente. La ricostruzione è come sospesa, tra le norme che cambiano in continuazione, i contratti coi professionisti che ballano, le banche che dormono, le scadenze di termini che si avvicinano. Sarà anche stato fatto tutto al meglio, ma si sente che manca una regia, quanto meno una spinta. E forse il presidente del Consiglio ha deciso di darla. (M. Sen. )