Sulla strada già lenta della ricostruzione si affaccia un potenziale nuovo ostacolo. Il rischio che i contratti di incarico già affidati dai privati ai professionisti per le verifiche o la progettazione degli edifici da ricostruire debbano essere riscritti.
Nuovo contratto-tipo
Il Commissario Vasco Errani ha appena emanato un’Ordinanza che modifica gli accordi generali con la Rete dei professionisti (come architetti, ingegneri, geometri, geologi) sulle prestazioni connesse alla ricostruzione degli immobili. Stabilisce nuovi criteri per l’assunzione degli incarichi, nuovi tetti, e compensi articolati all’importanza dei lavori. E introduce anche un nuovo contratto tipo per l’affidamento degli incarichi, molto diverso da quello in vigore fino ad oggi.
Altre incertezze
L’ordinanza di Errani, la numero 29 pubblicata sul sito della struttura, è per giunta molto rigida nell’affermare che i professionisti “non possono accettare incarichi, né svolgere prestazioni se non mediante la sottoscrizione di contratti redatti in conformità allo schema di contratto tipo allegato” al testo, che potete scaricare qui. Ma non dice nulla sulla validità dei contratti già stipulati, che non sono pochi. Non c’è alcuna salvaguardia esplicita per gli affidamenti già attribuiti dai privati ai professionisti, vuoi per le Aedes, che per i progetti di riparazione e ricostruzione. Ma l’Ordinanza, almeno per queste norme, non ha neanche efficacia retroattiva.
Compensi riequilibrati
Il nuovo schema di contratto, obbligatorio, scaletta gli importi riconosciuti ai professionisti sulla base del valore del progetto in modo più equilibrato. Un po’ più alti per i lavori di importo minore, un po’ più bassi per quelli più importanti. Il compenso al professionista è pari al 12,5% dell’importo dei lavori fino a 150 mila euro (era il 10% nel vecchio accordo), il 12% tra 150 e 500 mila euro (era il 9,5%), il 10% tra 500 mila e un milione (contro il precedente 9%), l’8,5% tra 1 e 2 milioni (come prima), il 7,5% oltre questo tetto (prima era l’8%).
I tetti agli incarichi
Il nuovo accordo del Commissario con le associazioni, allegato anche questo all’Ordinanza come “Schema”, prevede un compenso fisso per la compilazione delle schede Aedes (di massima 470 euro) e modifica i vecchi tetti agli incarichi. I professionisti non possano accettare lavori per un importo complessivo superiore a 25 milioni e non più di 30 incarichi primari, ma accanto a questi possono assumerne un massimo di altri 45 di progettazione parziale.
Un accordo da firmare
L’accordo con la Rete delle Professioni Tecniche allegato come “schema” all’Ordinanza, per giunta, non è stato ancora formalizzato. Errani ha convocato i professionisti a Roma il 22 giugno per firmarlo. Dei contratti già stipulati si era parlato nel corso del negoziato, ma alla loro sorte l’Ordinanza ormai in vigore non fa cenno. (M. Sen.)
L’ennesima ordinananza emessa da uno sprovveduto. 29 ordinanze commissariariali sottoscritte da un politico con le mani legate, ognuna volta ad alimentare la burocrazia. Così non si va da nessuna parte!