giovedì , 28 Settembre 2023

Alle Marche il 62% dei fondi per gli Uffici Speciali Ricostruzione

Che le Marche fossero la regione ad aver subito i danni maggiori del terremoto era già evidente. Il numero e l’esito delle verifiche sugli immobili fatte finora parlano chiaro. E adesso c’è un nuovo dato che lo conferma. Con una nuova Ordinanza, la n.26, pubblicata il 31 maggio il Commissario alla Ricostruzione Vasco Errani ha stabilito il riparto delle risorse per il funzionamento degli Uffici Speciali per la Ricostruzione costituiti dalle quattro regioni interessate dal sisma. Assegnando alle sole Marche quasi i due terzi delle risorse totali.

Le proporzioni dei danni

Alle Marche Errani ha destinato il 62% dei fondi disponibili, mentre alle altre regioni va il 38%: il 14% a Umbria e Lazio, il 10% all’Abruzzo. Numeri che danno, con un’ottima approssimazione, le proporzioni dei danni. Gli stanziamenti per gli Usr sono stati determinati, infatti, in considerazione “dell’entità dei danni subiti”, del “numero potenziale dei beneficiari dei contributi” pubblici per la ricostruzione, nonché della “varietà e complessità” degli interventi che gli Usr dovranno gestire.

Il riparto dei contributi

Logica vorrebbe che a ciò corrispondesse lo stanziamento dei soldi veri, quelli per la ricostruzione degli immobili. Per il momento non pare esserci alcun rubinetto, priorità o riparto che sia nella distribuzione dei fondi. I pochissimi contributi che sono stati erogati fin qui sono stati assegnati in base alla logica del primo arrivato meglio servito. Ma prima o poi, quando la ricostruzione partirà effettivamente, un criterio per la concessione dei fondi pubblici alla ricostruzione bisognerà trovarlo.

Il mistero dei soldi

Va per giunta detto che, al momento, nessuno ha la certezza assoluta della quantità dei fondi effettivamente disponibili per la ricostruzione. Errani sostiene che gli Uffici Speciali possono accettare tutte le domande che ricevono, senza alcun limite. Al Ministero dell’Economia qualche dubbio ce l’hanno, perché i contributi vengono concessi, dice la legge, “nei limiti delle risorse disponibili”. Solo che nessuno ha ancora chiarito qual’è il limite, e per chi vale… Ma questa è un’altra storia di cui vi parleremo presto su Sibilla Online. (M. Sen.)

 

 

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