Fa già un gran caldo, e questo è un altro brutto problema. I muri e le cappelle sono crollate, i fornetti si sono aperti, le bare, rotte, sono ammucchiate per terra. Anche nei cimiteri, come nei paesini dell’alto maceratese, è tutto fermo dal 30 ottobre. Nessuno ancora ci ha messo mano.
Opere in deroga
Per sistemare i cimiteri più danneggiati serve un’ordinanza che permetta spostamenti, esumazioni, tumulazioni in deroga alle leggi che governano l’attività cimiteriale, molto rigide. Il particolare il Regolamento di polizia mortuaria, che stabilisce anche le caratteristiche e il funzionamento dei cimiteri. E che ad esempio prevede le esumazioni straordinarie solo per ordine della magistratura, o per il trasporto della salma, e le vieta tra maggio e ottobre, tranne nei comuni montani.
Prima i vivi
L’ordinanza, che non dovrebbe essere una cosa complicatissima, doveva farla la Protezione Civile, ed è anche apparsa fugacemente in bozza, con la data di fine aprile. Poi è sparita, forse in attesa di tutte le verifiche necessarie. Fatto sta che gran parte dei cimiteri dei nostri paesi rimane, a otto mesi dal terremoto, in condizioni pietose. Eppure siamo pieni di ordinanze che regolano nei minimi dettagli i progetti di un futuro che non appare neanche tanto vicino.
Forse per una volta si poteva pensare prima ai morti, visto che per i vivi, per chi è sopravvissuto al terremoto, pare ci sia poco da fare al momento. (M. Sen.)
Lascia perdere! Questo Paese è davvero fallito e vergognoso e mi chiedo che ci stiamo ancora a fare tutti qui e continuare a pagare le tasse che servono solo a far lievitare i nostri politici! Un tempo prendevamo in giro i paesi del terzo mondo ma qui siamo precipitati al quarto. Nemmeno più rispetto per i nostri morti!