Arrivano i fondi per consentire ai Comuni di fare le analisi sulla vulnerabilità sismica degli edifici pubblici, a cominciare dalle scuole. Il testo del decreto varato martedì dal governo non è ancora stato diffuso, ma tra le misure ci sarebbe anche il finanziamento delle verifiche sugli immobili pubblici. L’analisi di vulnerabilità è diversa da quella di agibilità, che si fa per valutare gli effetti del sisma ex post, perché serve a stabilire come si comporterà un immobile in seguito a un determinato terremoto.
Meglio chiudere che rischiare
I comuni hanno avuto dieci anni a disposizione, dal 2003 al 2013 per fare queste verifiche, ma pochissimi le hanno eseguite. Con il risultato che quando la Protezione Civile ha ricordato ai sindaci del cratere le loro responsabilità, in caso di nuovi terremoti, molti di questi, soprattutto in Abruzzo, hanno preferito chiudere le scuole. Meglio un avviso di garanzia per interruzione di pubblico servizio, che uno per omicidio colposo, ha sostenuto qualcuno. I fondi pubblici dovrebbero consentire adesso almeno di fare queste verifiche nei comuni dove non sono state fatte. Per finanziare gli interventi per l’adegumento delle scuole, se le ispezioni dovessero richiederlo, si vedrà. (M. Sen.)