Una detrazione fiscale che può andare dal 50 all’80% della spesa, su un importo massimo di 96 mila euro per ciascuna unità immobiliare, da scontare in cinque anni sulle tasse da pagare. Dal primo marzo, con la pubblicazione del decreto del ministero delle Infrastrutture, è operativo il nuovo “sismabonus”, l’incentivo per la messa in sicurezza degli edifici, abitazioni e immobili destinati ad attività produttive, e valido per tutto il territorio nazionale classificato a rischio sismico 1, 2 e 3 (in pratica tutte le zone a rischio).
Anche per i condomini
Le detrazioni crescono di intensità con il miglioramento delle condizioni di sicurezza ottenute dai lavori di rafforzamento. Il decreto del ministero delle Infrastrutture identifica otto classi di rischio per gli immobili (da A+, il più sicuro, a G), stabilendo i criteri che i tecnici devono eseguire per effettuare la valutazione. La detrazione di base è del 50%, ma sale al 70% se i lavori permettono di migliorare una classe di rischio e all’80% se le classi sono due. Le percentuali salgono al 75 e all’85% per i lavori sulle aree comuni dei condomini, e diventano un credito di imposta che può essere ceduto direttamente alla banca, per favorire la partecipazione ai lavori delle famiglie che non hanno capacità fiscale sufficiente per godere della detrazione.
Procedure sprint per i piccoli interventi
Il proprietario che vuole mettere in sicurezza sismica la propria casa deve dare un incarico ad un professionista di valutare la classe di rischio attuale dell’immobile e di predisporre un progetto di intervento. I metodi di determinazione della classe di rischio sono due: il primo è quello convenzionale, che consente il miglioramento di più classi, il secondo è quello semplificato, indicato per una valutazione speditiva ed economica e utilizzabile solo per i piccoli interventi, di importo contenuto e con il miglioramento di una sola classe.
Quanto vale la detrazione
Determinata la classe di rischio, l’architetto o l’ingegnere progetta i lavori e la ridetermina a seguito del completamento dell’intervento, asseverandone i valori. Il proprietario può procedere a quel punto al pagamento delle fatture. Se il progetto prevede una spesa di 80 mila euro e prevede il miglioramento di due classi di rischio, il proprietario godrà della detrazione dell’80%. In cinque anni il fisco restituirà dunque 64 mila euro, in cinque rate da 12.800 euro, che vengono erogate nella busta paga di luglio dei dipendenti o possono essere usate in compensazione dai lavoratori autonomi. I 96 mila euro di tetto massimo della spesa si riferiscono alla singola unità immobiliare, mentre i lavori per la messa in sicurezza sismica in genere riguardano interi edifici. In un immobile con quattro unità il tetto massimo di spesa su cui applicare le detrazioni sale dunque a quasi 400 mila euro (96 mila per quattro). (M. Sen.)