Hanno superato quota 200 mila le istanze di verifica di agibilità degli immobili presentate dai cittadini nelle zone del Centro Italia colpite dal terremoto. Un numero, sostiene la Protezione Civile nel suo ultimo aggiornamento, destinato ad aumentare ancora nelle prossime settimane. Le verifiche finora effettuate sugli edifici privati sono state 142 mila, per 120 mila delle quali (il 20 febbraio erano 93 mila) è stato attribuito un esito. Nella media il 35,6% delle abitazioni controlalte è stato dichiarato inagibile, cui si somma un ulteriore 4,4% di inagibili per solo rischio esterno. Nelle Marche si conferma la percentuale più alta dei danni. Le case non utilizzabili sono il 51,2% di quelle controllate, contro il 33,4% in Abruzzo, il 27,1% in Umbria, il 24,4% nel Lazio.
“Il protrarsi della sequenza sismica che dal 24 agosto ha fatto registrare oltre 59mila scosse, di cui nove di magnitudo pari o superiore a 5 – sottolinea la Protezione Civile – ha più volte incrementato il numero delle richieste di sopralluogo e per questa ragione la stima dei sopralluoghi ancora da effettuare è in aggiornamento: ad oggi il numero delle istanze cumulate dall’inizio della sequenza è pari a 200.661. Un dato questo che, alla luce delle nuove istanze che perverranno nelle prossime settimane alla Di.Coma.C, è destinato ad aumentare”.
La tabella riassuntiva della situazione.
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