Una cinquantina di opere “prioritarie”, a cominciare dalla riapertura della Valnerina tra Visso e Terni e il ripristino della viabilità in tutta l’area tra Visso e Castelluccio, centinaia di interventi complessivi di sistemazione delle strade, viadotti, ponti e gallerie danneggiati dal terremoto. Il piano straordinario dell’Anas per la viabilità nella zona colpita dal terremoto verrà attuato in tre fasi e costerà 360 milioni di euro, quasi la metà nelle Marche. In provincia di Macerata l’operazione principale è la riapertura della SS209 Valnerina, interrotta da una frana pochi chilometri dopo Visso, ma gli investimenti più forti servono per sistemare le strade intorno a Castelsantangelo, completamente disastrate.Edifici pericolanti, frane, valanghe e smottamenti hanno messo fuori uso una grande porzione della rete stradale della regione. Le verifiche dei tecnici hanno accertato però anche danni non collegabili al terremoto, specie ai viadotti, che saranno comunque sottoposti a menutenzione.
La frana della Valnerina
La grande frana di crollo sul versante di sinistra (opposto alla strada), ha invaso l’alveo del Nera, ha causato l’esondazione del fiume e l’allagamento della strada. “Il fronte di frana supera i 100 m di ampiezza (dal km 65+700 al km 68+800 circa). Il detrito di frana è di natura brecciosa calcarea di varia pezzatura. Volume stimato del materiale franato: 300.000 metri cubi circa. Diffusi fenomeni di caduta massi sia prima che dopo il tratto interessato dalla frana suddetta.

Tali fenomeni, evidenti soprattutto prima della galleria artificiale, tra il km 64+800.ed il km65+200 circa , hanno danneggiato seriamente alcune barriere di protezione dalla caduta massi” si legge nel Piano degli interventi. Si procederà con la “rimozione di parte del materiale franato mediante scavo gradonato da monte a valle per il ripristino dell’alveo del fiume Nera” e il primo intervento servirà per il “ripristino della transitabilità” e la sistemazione dei versanti. Costo previsto 1,5 milioni di euro, 45 giorni per il progetto e 180, quindi sei mesi, per i lavori. La seconda fase prevede la rimozione degli elementi pericolanti e la realizzazione di nuove opere di difesa (“da valutare come tipologia e dimensioni, nuove barriere paramassi ad assorbimento di energia, opportunamente dimensionate, eventuale prolungamento dell’esistente galleria artificiale”) ed avrà un costo ben più alto: 13,1 milioni di euro.
Danni al ponte sul Lago di Fiastra
Da Visso, le strade per salire verso Castelsantangelo, Ussita, poi Gualdo e Castelluccio sono quasi tutte chiuse o a transito limitato, la caduta massi è continua, sistematica. Prima ancora di mettere mano alle opere di riparazione, bisogna canalizzare i corsi d’acqua adiacenti alle strade, che con il sisma hanno aumentato la portata. Poi ricostruire le gabbie per contenere le rocce sovrastanti, i muretti, palificazioni, rifare basi, fondazioni, asfaltare per decine e decine di chilometri. Lo stesso vale per la provincia di Ascoli e le zone tra Arquata del Tronto e Acquasanta Terme. Danni rilevanti anche alle strade dell’entroterra maceratese, come a San Ginesio, Caldarola, San Severino.
Il piano Anas prevede la riparazione immediata del viadotto di Serrapetrona, dove il punto di appoggio del piano stradale sulla colonna 8 si è spaccato con il terremoto, che ha fatto cedere anche la fondazione di una delle basi del Ponte di San Lorenzo, a Fiastra. Sotto la spalla destra, quella verso Fiastra, c’è un cedimento del fondale che va sistemato con delle sottofondazioni. Lavoro da fare in 45 giorni con una spesa di 147 mila euro.
Lavoro da 18 anni come operaio al Comune di Visso ma sono residente a Cerreto di Spoleto, prima percorrevo la Valnerina facendo 50 km., ora sono costretto a fare 210 km.al giorno, in 6 mesi ho percorso oltre 30000 km. spendendo quel poco che avevo ed ora sono rimasto senza auto, la mia è finita, ho preso in prestito la panda di mia suocera e sto massacrando anche questa, praticamente vado al lavoro esclusivamente per mantenere il posto, spendo quasi tutto di automobile!!! Il Comune se ne frega, ho cercato di ottenere un trasferimento in altro ente ma sembra impossibile. Un trasferimento in Anas, anche temporaneo, è possibile? In alternativa, non sarebbe il caso di dare un contributo, a chi come me, si trova in questa situazione? È poi così difficile iniziare questi benedetti lavori? Se la Valnerina non verrà riaperta, qui andremo a stracci in parecchi! Ringrazio in anticipo di un eventuale risposta. Lucchetti Paolo.
Logicamente mi farebbe piacere che giraste il commento all’ANAS. Grazie ancora.
Paolo, girerò il suo commento all’Anas e sercherò di sottoporre il problema che lei solleva, quello di chi è costretto a fare tantissimi km al giorno in auto per recarsi a lavorare nel cratere, alla struttura del commissario. non sarebbe sbagliato prevedere aiuti specifici, o magari pensare a creare o potenziare collegamenti pubblici tra i due punti della Valnerina interrotta. da quello che sapevo, comunque, i lavori per la riapertura sono considerati di massima priorità anche se difficili. mi pare fosse sato stimato un tempo di ripristino di sei mesi. lei che ci passa tutti i giorni, ci sa dire se i lavori soo avviati, se procedono e come? grazie msen
I lavori purtroppo, non sono iniziati, anche se mantenessero la promessa dei 6 mesi, cosa che nessuno crede, se non iniziano subito, potrebbero arrivare all’inverno con le prime nevicate e addio riapertura per questo anno! Grazie.