Quattro nuove scosse fortissime di terremoto e la neve che continua a cadere incessantemente hanno messo definitivamente in ginocchio il Centro Italia.Non ci sarebbero nuove vittime, ma ci sono stati altri crolli, soprattutto nelle aree già danneggiate dai terremoti di agosto e ottotre. In molte zone, in particolare nell’ascolano e in Abruzzo, manca la luce e ci sono tantissimi piccoli paesi isolati. Molte strade nelle zone di montagna, ma non solo, non sono transitabili a causa della neve che in alcune località ha raggiunto i due metri d’altezza, e si registrano numerose slavine, sia in Abruzzo, che nelle Marche. Il governo, per fronteggiare la situazione, ha deciso la mobilitazione dell’Esercito.
“Mai vista una sequenza simile”, possibili scosse più forti
Il nuovo sisma ha avuto come epicentro la zona tra L’Aquila e Amatrice, tra Pizzoli e Montereale. In poche ore sono state ben quattro le scosse superiori al 5° grado Richter. Secondo i sismologi si è innescato un “contagio sisimico” tra le faglie che hanno originato i terremoti di agosto e ottobre e questa, più a Sud, che non è tuttavia collegata al sistema di faglie responsabili del terremoto dell’Aquila del 2009. In ogni caso il succedersi ravvicinato di scosse così forti è inusuale. Secondo Alessandro Amato, geologo dell’Ingv, “è un fenomeno del tutto nuovo nella storia recente per le modalità in cui si è manifestato”. Sempre secondo l’Ingv “non si possono escludere altre scosse nelle prossime ore, anche più forti di quelle di oggi”.
Danni, nessuna vittima, ma è “strage” di animali
Le nuove scosse hanno causato danni, soprattutto in Abruzzo, ma finora non sono stati segnalati crolli di abitazioni o altri edifici. A Campotosto è crollato il tetto del municipio, a Roseto ci sono stati danni alle chiese, come a Fermo. A Pievetorina è crollata, probabilmente a causa del forte accumulo di neve, la tensostruttura che ospitava temporaneamente l’asilo, che al momento era per fortuna vuota. Tra Marche, Umbria e Abruzzo, tuttavia, si registrano centinaia di animali morti per il crollo delle stalle, in molti casi già pericolanti, nelle quali erano ricoverati. Coldiretti parla di una vera e propria “strage”. L’autostrada A24 è stata a lungo chiusa in ingresso per consentire le verifiche di stabilità su viadotti e gallerie. Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, oggi in vista ufficiale a Berlino, ha detto che al momento non si hanno notizie di vittime.
Viabilità in crisi, chiusa la superstrada Val di Chienti
Il problema maggiore, al momento, è rappresentato dal maltempo e dalla neve che si è accumulata sulle strade e nelle vie dei paesi, impendendo agli abitanti rimasti di potersi mettere al riparo dai possibili crolli. Nelle Marche è al momento chiusa la nuova superstrada della Val di Chienti da Tolentino Ovest a Colfiorito in direzione Foligno e da Colfiorito a Serravalle del Chienti in direzione Civitanova a causa di una bufera di neve in corso. Bloccata anche la vecchia SS77 a Colfiorito. Chiusa pure la SS4 Salaria tra Acquasanta Terme e Arquata del Tronto, per la caduta di alberi, come la SS81 Piceno Aprutina in località Folignano. In quasi tutta l’area del cratere sismico si circola, male, e solo con le catene. L’Anas non riesce a garantire la pulizia delle strade interne. A Fiastra, Sarnano, Colfiorito, Visso, Ussita la circolazione è proibitiva e si attendono i mezzi dell’Esercito e le turbine antineve che dovrebbero arrivare dal Nord Italia. Nelle Marche e in Abruzzo ci sono decine e decine di frazioni isolate, impossibili da raggiungere a causa degli accumoli di neve. A questa situazione, che il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha definito “catastrofica”, si sommano anche le slavine di neve, innescate dalle continue scosse di terremoto.
In campo l’Esercito, black-out elettrici a ripetizione
Per fronteggiare la situazione il governo ha deciso la mobilitazione dell’Esercito. Oggi sono stati attivati i reparti del Genio di stanza a Foggia, Caserta e Bologna. I Vigili del Fuoco hanno deciso l’inivio di altri 100 uomini. In molte zone del Centro Italia manca la corrente elettrica. Al momento ci sono 30 mila utenze al buio nell’ascolano e la luce manca in buona parte dell’Abruzzo settentrionale.