Fiastra – Oltre al danno del terremoto, anche la beffa della tassa sul mucchio di pietre. Moltissimi cittadini che hanno avuto le case distrutte o rese inagibili dal sisma che ha colpito il Centro Italia sono stati indotti a versare in questi giorni anche la seconda rata dell’Imu e della Tasi, il cui termine di pagamento scade domani, 16 dicembre, e che in realtà non è dovuta. Il decreto sul terremoto, entrato in vigore il 17 ottobre, stabilisce infatti l’esenzione per tutti i fabbricati danneggiati nei comuni del cratere, senza fare distinzione tra residenti o non residenti, case, pertinenze o capannoni. Però nessuno si è premurato di spiegare bene cosa fare ai sindaci dei piccoli paesini sotto le montagne dei Sibillini. Che hanno chiesto informazioni, anche al Commissario per la ricostruzione, non le hanno avute, e poi hanno fatto di testa loro.
Imu a la carte
Qualcuno ha deciso di far pagare l’imposta per intero ai non residenti, qualcuno ha stabilito sulla base dei regolamenti comunali la riduzione del 50% della base imponibile, qualche altro ha preteso il pagamento solo fino alla data del terremoto, moltissimi, senza sapere che pesci pigliare, sono rimasti in silenzio. Nell’Alto Maceratese, dove il terremoto si è accanito, ogni comune si è regolato a modo suo. A Castelsantangelo sul Nera, tutta “zona rossa”, il sindaco ha avvisato sul sito internet che il pagamento era dovuto dai non residenti, ma solo fino al 31 ottobre. A Ussita, tre chilometri di distanza, il Comune si è preso la responsabilitá di annunciare l’esenzione. A Visso, altri tre chilometri più sotto, hanno detto fino a stamattina che si doveva pagare, poi hanno corretto il tiro. A Fiastra, Bolognola e Acquacanina non hanno fatto sapere niente. Sul sito del comune di Camerino c’è un eloquente “vi faremo sapere”.
Indicazioni contraddittorie
Il decreto prevede che il ministero dell’Economia rimborsi ai comuni il mancato gettito dell’Imu e della Tasi, anche concedendo un’anticipazione. Ora, semmai, si dovrà pensare a come rimborsare i cittadini che hanno già pagato l’imposta non dovuta senza aspettare l’ultimo giorno utile. In tutto questo tempo dal ministero non è uscita una parola. L’Anci, l’Associazione di comuni, attraverso l’Ifel, la fondazione che si occupa della finanza locale, ha comunicato solo questo pomeriggio, con una circolare ai sindaci, l’esenzione dell’Imu per gli immobili distrutti o inagibili. Fino a stamane l’Ifel aveva dato indicazioni sulla sospensione dei tributi, Imu e Tasi comprese, che vale solo per i residenti dei comuni del cratere. “Abbiamo chiesto più volte informazioni su come dovevamo regolarci per il pagamento dell’Imu, e sull’eventuale rimborso da parte dello Stato. L’ultima volta giovedí scorso, al Commissario Errani. Nessuno ci ha mai dato risposte” dice Claudio Castelletti, sindaco di Fiastra.
“Ora dovremo pensare ai rimborsi, e – aggiunge il sindaco – sarà un altro bel problema”. Non bastassero le verifiche di agibilità che procedono a passo di lumaca, i contributi per l’autonoma sistemazione in enorme ritardo, gli aiuti alle imprese e ai lavoratori autonomi previsti dal decreto che non arrivano, o la riparazione degli edifici con danni lievi che, nonostante l’ordinanza di Errani di qualche giorno fa la permetta, non parte perché non ci sono i soldi promessi e non c’è il prezzario per stabilire l’entitá dei rimborsi. Cosí molti sfollati, invece di tornare nelle loro case, restano negli hotel della costa.
Mario Sensini