Renzi: stima dei danni provvisoria, penso che serviranno altri fondi. Tra 5 e 10 anni per la ricostruzione completa

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“La mia impressione è che sì, serviranno altri fondi per la ricostruzione delle case. Ma non abbiamo ancora una stima ufficiale dei danni complessivi, sono dati non ufficiali e quindi non possiamo inserire nuovi stanziamenti  nella Legge di Bilancio”. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, risponde così nel corso di una conferenza stampa a Palazo Chigi, ad una domanda sull’entità dei fondi per la ricostruzione degli immobili privati distrutti dal terremoto, per la quale serviranno “tra cinque e dieci anni”.

“Abbiamo una stima dei danni che ancora non è puntuale. E’ ancora presto per farlo, consideriamo che abbiamo migliaia di persone fuori casa. E’ un’analisi ancora difficile da fare, come l’analisi della tempistica delle cose da fare” ha detto Renzi. “Il credito di imposta”, per la ricostruzione privata, per il quale sono stanziati 400 milioni di euro nel bilancio 2017, “si sviluppa su più anni e non solo sul 2017. La ricostruzione partirà nel 2017, ma a nostro avviso anche le migliori ricostruzioni sono durate almeno un lustro, se non due, e parlo di ricostruzioni complete. E’ difficile oggi fare previsioni e questo rende anche le nostre cifre passibili di eventuali modifiche. Non siamo in condizione di immaginare se occorreranno ulteriori investimenti: la mia impressione personale è che sì, serviranno, ma ovviamente questo non è un dato ufficiale e non possiamo inserirlo nella Legge di Bilancio. In ogni caso questi solno soldi fuori dal Patto di Stabilità europeo, almeno questo è condiviso” ha detto Renzi. “Il credito di imposta è lo strumento che ha a disposizione il privato per ricostruire, ma è chiaro – ha ribadito il premier – che la sua efficacia non riguarda un singolo anno, ma più anni e questo spiega la differenza tra le cifre stanziate per il 2017 e il fabbisogno complessivo. La mia personale opinione è che è possibile che nei prossimi anni ci sia la necessità di una verifica e di una revisione di questi dati, nel qual caso andremo a incidere su altre voci di bilancio. Ma stiamo parlando del 2019 e del 2020”.

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